Tour de France 2022, Top/Flop del giorno
La nostra rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Tour de France 2022.
TOP
Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers): Arriva oggi un’importante consacrazione per il giovane asso britannico. 23 anni tra pochi giorni, aveva già lasciato trasparire in più occasioni di avere un talento fuori dal comune, pur non riuscendo ancora a vincere ai massimi livelli. Anche in questo Tour de France stava andando molto bene in appoggio ai compagni, tanto da rimanere a lungo tra i primi dieci. Oggi, un po’ a sorpresa, ha avuto il via libera dalla squadra per andare in fuga nonostante il rischio che le altre squadre andassero a chiudere, e non ha tradito le attese. La gestione della salita finale contro avversari di grandissima esperienza è un capolavoro, probabilmente il primo di tanti.
Chris Froome (Israel-Premier Tech): Era diverso tempo che aspettavamo di rivedere il kenyano bianco là davanti e finalmente il momento è arrivato. Oggi ha trovato la forza e la giornata giusta per attaccare da lontano dopo un Tour finora in totale ombra, andando molto vicino al successo di tappa. Ha retto bene per metà salita, ma poi ha dovuto alzare bandiera bianca dovendo salire del suo passi. I fasti pre-infortunio ormai sono lontani, ma è incoraggiante che sia tornata la voglia di lasciare il segno.
Tadej Pogacar (UAE Team Emirates): Ieri flop, oggi top. I campioni veri si vedono nei momenti di difficoltà e lo sloveno ha dato oggi dimostrazione di grande capacità di reazione, anche mentale. Ha fatto vedere a tutti che quello di ieri è stato solamente un incidente di percorso, forse fatale per le sorti di questo Tour ma comunque isolato. Sull’Alpe d’Huez è tutta un’altra storia e così si toglie di ruota facilmente tutti gli avversari tranne la Maglia Gialla Jonas Vingegaard, che onora quanto fatto ieri mettendosi saldamente alla sua ruota. Se le premesse sono queste, vedremo un grande spettacolo nei prossimi giorni.
FLOP
David Gaudu (Groupama-FDJ): Basta ascoltare le sue parole per farne un flop di giornata. Il talento transalpino, ieri piuttosto brillante, oggi ha preferito non forzare l’andatura ritrovandosi a perdere terreno senza neanche sapere il perché. L’ultima tappa del Giro del Delfinato, che lo ha visto uscire di classifica a sorpresa a causa di una crisi, lo ha segnato al punto da non permettergli di spingere al massimo sull’Alpe d’Huez. Un limite di cui dovrà liberarsi a breve se vorrà chiudere questo Tour tra i primi cinque.
Nairo Quintana (Arkéa-Samsic): Ieri top, oggi flop. Il colombiano, che abbiamo lodato ieri per l’intraprendenza, oggi scioglie come neve al sole dell’Alpe d’Huez. Certo, lui predilige le quote del Granon rispetto a quelle più basse di oggi, però la prestazione è decisamente troppo sotto tono per lui. Di fatto è l’ultimo della top ten a tagliare il traguardo a quasi un minuto e mezzo dalla Maglia Gialla. La rincorsa al podio si fa sempre più complicata e dovrà fare prestazioni molto migliori per arrivarci.
Alexey Lutsenko (Astana-Qazaqstan): Il kazako, va detto, non è uno scalatore puro però arriva dal settimo posto dell’anno scorso e si fa sempre apprezzare per una innata capacità di gestirsi bene in ogni situazione. Oggi non riesce nell’intento, andando ben presto alla deriva e tagliando il traguardo a oltre due minuti da Pogacar e Vingegaard. Ora è fuori dalla top ten, anche se non tutto è perduto, con un paio di buone prestazioni può ancora recuperare terreno e rientrare tra i primi dieci.
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